Segnalato dall’Inkiesta proprio nei giorni degli esami di maturità, fa un certo effetto sapere che in Italia il tasso di abbandono scolastico è pari a circa il 18% della popolazione compresa tra i 18 ed i 24 anni. Il dato risulta certamente ancor più preoccupante se si considera che la Strategia Europa 2000 pone come obbiettivo ai Paesi Europei una percentuale del 10% e che la media europei di abbandoni è intorno al 14%. Se le motivazioni possono essere le più varie, il problema risulta non di poco conto nel momento in cui l’Italia vorrebbe candidarsi a membro del gruppo di testa dei paesi industrializzati e tra i leader dell’innovazione tecnologica. Una riserva di giovani senza competenze o strumenti di conoscenza da impiegare come arma anti disoccupazione non potranno certamente aiutare il nostro Paese nel mantenere gli stessi livelli di benessere e a sviluppare l’occupazione stabile. Anche se purtroppo tutto questo sembra abbastanza dimenticato nelle priorità di azione delle forze politiche sia a destra che a sinistra.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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La cosa che stupisce non è tanto che Bossi le abbia sparate grosse e che non si sarebbe mantenuto quello che ha promesso dal pratone di Pontida – perchè sì, sono proprio loro al Governo. Quello che stupisce è la velocità con cui le declamazioni verdi siano state cassate dalla realtà: circa 48 ore! Almeno prima passava qualche mese o ci si dimenticava. Sic Transit gloria mundi.
Una risposta intelligente del sindacato, senza dubbio. Nasce la rete globale dei sindacati di tutti gli stabilimenti del gruppo Fiat – Chrysler che collega tutti i lavoratori dei siti della Polonia, Francia, Serbia, Repubblica Ceca, Stati Uniti e chiaramente Italia. Per ora rimangono fuori i canadesi e i sudamericani. L’obbiettivo è lo scambio di informazioni e la definizione di una strategia comune dei lavoratori del gruppo. Verrà inviata una richiesta di riconoscimento della rete all’AD Fiat Sergio Marchionne. E dentro c’è anche la Fiom.
Sergio Chiamparino, in un suo editoriale pubblicato su Lettera 43, sostiene che il Pd debba allearsi con Vendola e Di Pietro. Il ragionamento viene fuori dall’analisi dei risultati dell’ultima tornata elettorale che vedrebbe nei fatti fuori gioco il mai compiuto terzo polo, estremamente deludente nei numeri e ondivago nelle alleanze. Il tutto viene completato dal fatto che i referendum avrebbero dimostrato la volontà generale di “voler riaffidare alla spesa pubblica ed alla fiscalità generale il compito di trainare e governare il sistema”. Sergio Chiamparino è chiaramente un politico accorto ed intelligente e svolge il discorso con più eleganza di questa semplificazione, ma la somma del discorso è questa. Credo però che dovrebbe prestare maggiore attenzione a piccole insidie che si nascondono nelle pieghe del risultato, iniziando dall’analisi più puntuale dei numeri senza scorciatoie e approssimazioni. (altro…)
Segnalato da Gianluca Susta, riprendo il link ad un articolo molto interessante di Dario Di Vico pubblicato sul Corriere della Sera che parlando delle scelte del Pd sul lavoro, inquadra alcuni termini importanti del discorso che si sta svolgendo a sinistra.
In più riprese in passato si è sviluppato un movimento politico-culturale autodefinitosi lib-lab e che ha cercato generosamente di conciliare le due culture, la liberale e la laburista. Non ha conosciuto mai grande successo ma quel tipo di esercizio non andrebbe comunque disperso, perché se i problemi sono laburisti, nell’ economia di oggi – e con le scadenze che attendono il nostro Paese – le soluzioni continuano ad essere liberali.
Giusto per comprendere come vanno le cose in sanità, credo sia ora di ricordare alcune cose sulla pubblica amministrazione che, nel mio piccolo, ho imparato nel precedente ruolo di Assessore della Provincia di Torino.
L’iter istruttorio di una delibera, e credo non faccia eccezione più di tanto l’Ente regionale, prevede che prima di essere “passata” in Giunta contenga tutta una serie di pareri tra cui quello del Direttore della struttura, che non è un organo politico, che la sottoscrive assumendosene diverse responsabilità di tipo amministrativo. Il contenuto “politico” deve cioè passare il vaglio della legittimità amministrativa prima di essere licenziata dalla Giunta. Il fatto poi che venga presentata nei lavori di Giunta da un Assessore, non toglie che la responsabilità dell’approvazione o meno, sia di tutta la giunta che, infatti, esprime parere favorevole a maggioranza o, come di consueto, all’unanimità. (altro…)
Secondo Clean Edge le energie rinnovabili sembrano rappresentare uno – se non “il” – settore con maggior vitalità dell’economia. L’esempio che viene portato ad esempio è quello americano: nel 2000 gli investimenti di venture capital nel settore erano meno dell’1%; nel 2010 il settore ha guadagnato più investimenti di tutti gli altri e cioè più del 23%. Settori chiave sono l’edilizia sostenibile e l’illuminazione efficiente. Ma soprattutto il trend è in continua ascesa e gli investimenti promettono particolari sviluppi nello spingere l’evoluzione tecnologica e la crescita delle aziende che si occupano di rinnovabili con importanti benefici anche sull’occupazione