La cosa buona è che il prossimo censimento generale della popolazione potrà essere compilato anche via online.
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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(via Italia Futura) Oggi i rappresentanti di sette diverse organizzazioni culturali, sociali e politiche – tra cui Italia Futura – espongono al governo UE i motivi per cui il regime di apartheid fra protetti e non protetti che caratterizza il tessuto produttivo italiano deve considerarsi incompatibile con l’ordinamento comunitario.
Tutti a tempo indeterminato, a tutti le protezioni essenziali, ma nessuno inamovibile; e a chi perde il posto un robusto sostegno economico e investimento sulla sua professionalità, in funzione della rioccupazione più rapida possibile. Di tutto questo nella manovra-bis varata con il decreto-legge di Ferragosto non si trova nulla. L’obiettivo della nostra iniziativa è costringere il Governo e il Parlamento italiani a ridisegnare un diritto del lavoro capace di applicarsi veramente ad almeno 18 milioni e mezzo di lavoratori sostanzialmente dipendenti, e non soltanto a 9 milioni, come accade oggi. (altro…)
Si sono costituiti ieri i comitati promotori di Piemonte al Centro, movimento politico e culturale che ha sede in via San Secondo 7bis a Torino.
Piemonte al Centro si organizza innanzitutto per sconfiggere la Destra di governo irrispettosa dei più elementari principi liberali e costituzionali oltre che incapace di affrontare i problemi concreti del Paese. Vuole anche lanciare una sfida all’attuale Sinistra per costruire un’alternativa credibile, affidabile e praticabile a chi oggi governa.
Come dice il nome, questa associazione vuole riportare la politica “al centro” dell’attenzione civile dell’Italia e si sente vicina alle analisi culturali e alle proposte politiche che stanno maturando, grazie al lavoro di altre associazioni come Verso Nord e soprattutto Italia Futura.
Il primo appuntamento che Piemonte al Centro dà ai cittadini è il convegno “Più Europa per uscire dalla crisi”. Che si terrà giovedì 22 settembre (ore 18,30) nel salone dell’Hotel Ambasciatori di Torino.
Interverranno il senatore Nicola Rossi, economista, il professor Luca Ricolfi (editorialista La Stampa), Carlo Calenda, manager, braccio destro di Luca Cordero di Montezemolo in Italia Futura.
(comunicato Stampa)
Volendo, anche i servizi sanitari possono semplificare la vita dei cittadini. Basterebbe prendere a modello quello che sta succedendo in Veneto, dove la Giunta Regionale ha eliminato 23 certificazioni non ritenute più utili. Molte norme, infatti, hanno negli anni subito varie risistemazioni nazionali ed europee che generano doppioni mai però abrogati. In questo modo certificati come quello di sana e robusta costituzione, per la vendita di generi di monopolio o di possesso di requisiti per il commercio dei surgelati non hanno più ragione di esistere e non verranno più richiesti; almeno in Veneto. Riforme quindi a costo zero che potranno far risparmiare tempo e risorse alle persone che potranno essere impiegate per problemi più importanti e ne semplificheranno la vita. Basta poco, in realtà.
Ecco il testo della manovra approvato dal Consiglio dei Ministri ( via Stefano Esposito)
Gianluca Susta ha ricevuto una risposta molto importante alla sua interrogazione urgente rivolta al Parlamento Europeo sul deposito di stoccaggio di materiale radioattivo a Saluggia. In sostanza secondo la Commissione Europea ha affermato che le autorità italiane devono presentare alla Commissione il progetto relativo all’attivazione del deposito per lo stoccaggio di rifiuti radioattivi denominato “D2″, affinchè stabilisca se le operazioni svolte siano suscettibili di provocare contaminazioni radioattive delle acque, del suolo o dello spazio aereo di un altro Stato membro, ed esprima quindi il proprio parere (art. 37 del trattato Euratom). Infine la stessa Commisione deve esprimersi verso gli Stati Membri con un proprio parere sugli investimenti in relazione a progetti riguardanti il nucleare, iquali devono essere comunicati almeno tre mesi prima della stipula dei contratti con i fornitori o tre mesi prima comunque dell’inizio dei lavori. Il problema nel caso i Saluggia sta nel non piccolo particolare che la Commissone almomento non ha ricevuto alcuna comunicazone del progetto del deposito nucleare D2 della Sogin a Saluggia, e questo non è accettabile per la prosecuzione dei lavori. Soprattutto a Saluggia, area certamente già sottoposta ad inquinamento nucleare.
I cambiamenti climatici possono portare ad un aumento consistente dei problemi connessi all’asma soprattutto per le fasce d’età pediatriche. Questa è la conclusione di uno studio che verrà pubblicato prossimamente sull’ American Journal of Preventive Medicine redatto dai ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York sotto la guida di Perry Sheffield. Lo studio ha considerato i livelli di ozono presenti nell’area di New York negli anni novanta comparandoli con quelli attesi nel 2020 senza interventi antinquinamento per la riduzione dei cambiamenti climatici. Il risultato prevede un aumento dei ricorsi ai servizi di emergenza da parte dei ragazzi al di sotto dei 17 anni del 7.3 %, sicuramente un imptto non trascurabile.
Ho appena finito di leggere un bellissimo libro, sicuramente il migliore di quest’anno: “Open” di Andre Agassi pubblicato da Einaudi Stile Libero Extra. Un libro che non ha niente a che fare con le solite autobiografie di campioni sportivi, anche se si respira tennis dall’inizio alla fine. Anche se effettivamente è un’autobiografia, si legge davvero come un romanzo con molte pagine che potrebbero non sfigurare in un saggio. Sicuramente non è estraneo l’incontro con il Premio Pulitzer J.R. Moehringer, ma c’è tutto l’uomo che molti di noi, anche non particolarmente appassionati dello sport della racchetta, non conoscevano ed hanno seguito forse distrattamente negli anni della propria gioventù e maturità. Ma il libro è veramente bello e ti lascia un piacevole retrogusto e il dispiacere di finirlo. Una grande lezione di vita da cui sicuramente attingere.
Forse non a tutti è chiaro perchè categorie come quelle dei medici sono in rivolta per la questione dei riscatti degli anni di studio. Nella nostra professione si entra normalmente al lavoro dopo 6 anni di laurea e 5 o 4 di specializzazione, anche se in realtà si entra molto dopo per i vari blocchi di concorsi e via discorrendo. Per riequilibrare le differenze verso altre professioni, spesso anche più remunerate, è possibile pagare somme generalmente elevate all’Inpdap per calcolare questi anni che quindi non sono regalate, ma semplicemente pagate per andare in pensione in linea con altri il cui impegno di studio prima di esercitare la professione è, quasi sempre, nemmeno la metà. Da domani questo sparirebbe con un tocco magico e d’altra parte non si comprende bene la fine dei soldi versati. La beffa finale è che i medici, soprattutto gli ospedalieri,sono dipendenti della pubblica amministrazione per cui non è stato abolito il prelievo di solidarietà che è sempre in vigore per i dipendenti pubblici – anche se molto spesso i medici non raggiungono i famosi 90 mila € di reddito. Personalmente mi chiedo come mai queste porcate si verificano sempre quando al Governo c’è Calderoli, il leghista del porcellum…