Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Giovedì Santo

Auguri ad Amedeo Bianco riconfermato alla FNOMCEO

Roma, 30 mar. (Adnkronos Salute) – Amedeo Bianco riconfermato presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, chirurgi e odontoiatri (Fnomceo). “Sono soddisfatto del consenso che sta alla base della conferma della lista, il più alto degli ultimi 35 anni”, sono le prime parole di Amedeo Bianco, che comincia oggi, con l’attribuzione da parte del Comitato centrale della carica, il suo secondo mandato alla guida della Federazione.

“Ora ripartiamo subito con un impegno coerente – afferma Bianco all’Adnkronos Salute – che vogliamo indirizzare da subito su alcuni temi: la riforma degli Ordini ferma al Senato, il problema della qualità professionale nella formazione universitaria e post laurea, l’aggiornamento del codice deontologico, i disagi della professione, la controversia della responsabilità del medico. E poi, in una prospettiva di medio e lungo raggio, puntare a organizzare meglio alcuni nodi problematici che soffocano il Ssn”.

Il Comitato centrale della Fnomceo, che rimarrà in carica fino al 2014, ha confermato Maurizio Benato vicepresidente, Luigi Conte segretario, Raffaele Iandolo tesoriere e Giuseppe Renzo presidente degli odontoiatri.

La piramide di Maslow 2.0

La piramide dei bisogni di Maslow aggiornata ai tempi della rete

Italia Futura: che fine fanno i 12 miliardi recuperati?

Da tempo Italia Futura ha proposto una soluzione semplice e comprensibile: restituire quelle risorse a coloro che hanno sempre pagato le tasse e dunque destinare automaticamente alla riduzione della pressione fiscale le risorse recuperate con la lotta all’evasione. Sarebbe una ricetta diretta per ridurre il cuneo tra coloro che sono obbligati a pagare troppe tasse e coloro che non ne pagano affatto. Un modo per ridurre l’arbitrio della politica sull’utilizzo dei fondi recuperati. E infine, uno strumento di forte impatto civile” (…)

Leggi qui l’articolo completo pubblicato su “La Stampa”

Lavoro, articolo 18: nisi clare concipitur, nisi clare exponitur

La capacità di raccontare attraverso un discorso è fondamentale in un mondo complesso come il nostro. Un filo che percorre, inanella le idee e le rende comprensibili. Ci manca questa capacità, soprattutto per ciò che attiene la questione del lavoro nel nostro Paese. Il mosaico, nella mia scienza, non porta a grandi risultati e così in Medicina il “mosaicismo” è un concetto che descrive una condizione lontana dalla salute. Le persone possiedono, che lo vogliamo o no, aspirazioni diverse: alcune preferiscono lanciarsi nel mare del lavoro sfidando se stessi in progetti sempre diversi e nuovi, altri hanno nella stabilità e nel basso rischio la loro condizione naturale. Il problema è che entrambi gli aspetti hanno diritto allo stesso rispetto. Con l’avvertenza che in una società moderna sono tutt’e due necessari. Perchè l’innovazione è molto spesso figlia di visionari che fondano una “start up” e che si assumono alti rischi, ma chi decide di avviarsi ad un lavoro dipendente lo fa sapendo di avere minori possibilità e d’altra parte costituisce, soprattutto oggi, il miglior ammortizzatore sociale possibile rendendo possibile la pianificazione di un ciclo di studi anche lungo per i propri figli e la loro possibilità di mobilità sociale. Così sarebbe più utile rendere possibile un diverso racconto dove l’abbandono dello schema attuale significa che i giovani che vogliono perseguire una sfida diversa hanno opportunità migliori rispetto al passato e ai loro coetanei che invece vogliono un lavoro dipendente. Con destini comunque legati nel preciso momento in cui le start up si consolidano e creano lavoro dipendente. Liberare tutte le possibili opportunità per aziende di nuova concezione e capacità innovativa fa crescere lanostra società e, paradossalmente, crea le condizioni per lavoro stabile, di pregio e poco delocalizzabile. Ripeto: è una questione di rispetto dove l’uno non è meno necessario dell’altro, anche se oggi dobbiamo essere coscienti che le regole del passato non funzionano più, ma soprattutto una discussione basata solo sulle abitudini da abbandonare non ci porta da nessuna parte. Abbiamo davvero bisogno di un discorso più chiaro: nisi clare concipitur, nisi clare exponitur…

Eurispes: rapporto Italia 2012

Con un linguaggio chiaro e diretto al limite della brutalità, l’Eurispes richiama i diversi soggetti sociali, alle proprie responsabilità. Il 24° Rapporto Italia dell’Eurispes è costretto a misurarsi, quest’anno, con la profonda crisi che attraversa il Paese e mette in discussione le certezze e i risultati raggiunti dalla società italiana nel corso degli ultimi decenni.

Il Paese – secondo il Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara – vive un generale senso di depressione che attraversa tutte le classi sociali: i poveri perché vedono allontanarsi la possibilità di migliorare la loro situazione economica; i ceti medi perché hanno paura di una progressiva proletarizzazione; i ricchi perché si sentono criminalizzati e hanno persino timore di mostrare il proprio status.

La responsabilità dell’attuale situazione che viene attribuita impropriamente e per intero alla classe politica appartiene invece – secondo Fara – a quella che definisce “la classe dirigente generale” della quale fanno parte tutti coloro che esercitano ruoli e funzioni direttivi all’interno della società: imprenditori, elites culturali; manager pubblici e privati; sindacalisti; i grandi commis dello Stato; magistrati; professori; uomini dell’informazione e della ricerca. Una “classe dirigente generale” che dovrebbe produrre buoni esempi e farsi carico delle esigenze e dei bisogni della collettività.

Secondo Fara questa “classe dirigente generale” costituisce un blocco solidale e separato dal resto del Paese, articolato sul modello feudale, che non ha nessuna intenzione di rinunciare, neppure in piccola parte, ai privilegi conquistati.

Ma anche la società italiana – prosegue Fara – ha molto da farsi perdonare. Infatti mentre la “classe dirigente generale” con il suo spirito di conservazione e la sua autoreferenzialità tiene in ostaggio la società, questa si è adeguata diventandone complice in cambio della tolleranza e della comprensione dei propri istinti egoistici e familisti che deresponsabilizzano e assicurano nicchie di impunità e di esercizio di piccolo potere.

Insomma, secondo Fara – la società è vittima e complice, nello stesso tempo, della sua classe dirigente generale. Basti pensare – continua Fara – al fatto che in Italia esistono tre PIL: uno ufficiale (1.540 Mld); uno sommerso (equivalente al 35 % di quello ufficiale (540 Mld); uno criminale frutto dei proventi delle attività illegali che supera i 200 Mld. Nel Paese circola più ricchezza di quanto non raccontino le statistiche ufficiali e questo spiega anche la capacità dimostrata dal sistema nel suo complesso di reggere di fronte ad una crisi devastante e – prosegue Fara – anche la durezza con la quale siamo trattati dai nostri partners europei, Germania in testa “.

Per leggere il rapporto qui

Cassius Clay ha 70 anni. Lunga vita ad Alì

Auguri Hawking

Guardate le stelle invece dei vostri piedi

Messaggio di Steven Hawking in occasione, oggi, del suo 70° compleanno

Liberare lo stato

Rischio di inondazione a Bertolla

La questione e’ scoppiata nella zona di Bertolla, dove il Comune vorrebbe edificare alcuni palazzi in una zona considerata a rischio dai cittadini per esondazione oltre ad essere scarsamente servita da mezzi pubblici.  Il timore e’che si ripeta cio’ che è già accaduto recentemente a Genova, oltre alla considerazione che l’insediamento di centinaia di nuovi abitanti in una zona non servita al meglio dai mezzi pubblici sia un semplice moltiplicatore di inquinamento. Il Comune si è già dichiarato disponibile ad effettuare alcuni approfondimenti e questa è la notizia positiva, anche se è lecito chiedersi perchè non vengano adottati criteri di scelta e di condivisione delle decisioni presenti nel nostro ordinamento quali ad esempio l’inchiesta pubblica, già praticata con successo dalla Provincia di Torino in anni passati. Questa modalità di attenzione deve rappresentare davvero il couture di corretti rapporti tra amministrazione e cittadini, con un piccolo corollario: nel caso emergesse che i problemi segnalati non erano stati correttamente tenuti in considerazione, ci aspettiamo questa volta che il responsabile della pratica venga messo in condizione almeno di non nuocere più in futuro.