Per chi non se ne fosse avveduto, stiamo assistendo ad una grandiosa melina sulla legge elettorale per non dover andare ad elezioni anticipate. Pd e Pdl non hanno nessun interesse né a mollare un sistema che garantisce una composizione sicura delle fila parlamentari, né a correre al voto presentando coalizioni che non sono ancora pronte nei fatti. Lo stesso Berlusconi sta lavorando alla formazione di una nuova offerta politica ed ha bisogno di tempo per metterla in carreggiata e tentare di riprendere quanti più voti possibile. Dall’altra parte, malgrado la vittoria sembra a portata di mano, Bersani non ha certamente ancora “coagulato” una maggioranza in grado di portare fuori dalla tempesta senza particolari turbolenze. Oltre al fatto che l’avvicinarsi all’orizzonte di nuovi gruppi politici “centristi” – leggi i vari Giannino, Montezemolo o Passera – necessita un sistema in grado di smorzare la loro capacità di interdizione, riconducendoli all’obbligo di cercare alleanze nelle diverse coalizioni, pena l’emarginazione politica. E cosa meglio del “porcellum”?
Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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(…) Tutto questo è avvenuto per la nostra secolare debolezza morale – nonostante gli splendidi esempi di grandezza che onorano il nostro passato e il nostro presente -. Per debolezza morale intendo quello che tanti scrittori politici hanno spiegato, ovvero la poca stima di se stessi, che a volte maschera di arroganza, che rende inclini ad accettare di dipendere da altri uomini. Dato che ritengo di valere poco, perchè non dovrei servire i potenti, se ne traggo buon profitto? Accanto a questa di carattere generale, o di contesto, bisogna poi tenere presente, per capire che cosa è avvenuto in Italia, quello che ho chiamato il “tradimento delle élite” politica, intellettuale e imprenditoriale di impedire la formazione del potere enorme di un uomo che ha distruttolalibertà dei cittadini. Si può discutere se era possibile impedire che le cose andassero in questo modo e quali siano stati gli errori più gravi di questo o di quel leader politico. Si può e deve discutere se sia mancata più la saggezza o più la buona volontà. Ma quel che conta sono i fatti e i fatti sono inoppugnabili: chi aveva il dovere di difendere l’integrità della Repubblica non l’ha fatto. (…)
Maurizio Viroli: “La libertà dei servi”; Laterza
Stefano Quintarelli, manager informatico molto conosciuto in rete, ha colto a mio avviso il senso della sua candidatura per l’AgCom, l’autorità per le telecomunicazioni, sostenuta dagliamici del web attraverso una mobilitazione via twitter ecc. Dice in sostanza: in tempi di Governo dei tecnici è stata avanzata la mia candidatura come tecnico esperto del settore, tecnico per tecnici quindi. Come è andata a finire lo sappiamo: il governo dei tecnici è riuscito a nominare quanta più “politica” non era possibile fare. Mi ricorda quelle cose tipo il Marx di merce-denaro merce: politica-tecnica-politica.
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale il piano sanitario della Regione Piemonte recentemente approvato dalla Giunta di centrodestra. La ragione dello stop sembra da imputarsi alla mancata copertura finanziaria. L’impianto della nuova organizzazione con la creazione delle sei Federazioni sanitarie, non convince quindi il governo dei tecnici orientato a non considerare sufficienti le fonti di risparmio che erano state pubblicizzate dal governatore Cota e dall’Assessore Monferino.Se comunque il Governatore si mostra tranquillo, Mercedes Bresso va all’attacco sottolineando come l’allarme sul rischio dell’aumento dei costi non fosse una semplice fantasia dell’opposizione, ma una drammatica realtà. “Se si aggiunge -prosegue l’ex presidente – il fatto di avere approvato un Bilancio 2012 affidato all’irresponsabilita’ di chi l’ha redatto, il quadro complessivo del Piemonte e’ molto preoccupante”. ”Se il piano sanitario era la principale riforma di questa maggioranza -conclude Bresso- c’e’ da augurarsi che la smettano presto di fare danni”. In parole povere, i tecnici di Palazzo Chigi bocciano sonoramente il tecnico “padano”: non è un buon momento per il Piemonte, al verde anche di capacità contabili.
Rimango sempre dell’idea che le cose bisogna conoscerle prima di criticarle. Si potrà poi discutere se il programma del Movimento di Grillo sia populista, progressista, conservatore, rivolto agli elettori di destra/centro/sinistra ed altre cose del genere. Ma intanto molte persone, che poi l’hanno votato, il programma l’hanno effettivamente letto. Io intendo la politica in altro modo, ma rispetto chi ci mette la faccia, consuma le suole delle scarpe e si sottopone al giudizio degli elettori. Allora bisognerà pure parlarne del programma di Grillo e magari leggerselo.
L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente. Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
Gli italiani non amano il servizio sanitario nazionale per l’eccesso di burocrazia, la disorganizzazione endemica dei servizi, le lunghe liste d’attesa, le code in ambulatorio, la mancanza di informazioni. Se si guardano i dati si scopre invece che il Ssn è un sistema che garantisce una speranza di vita tra le più alte al mondo e un tasso di mortalità standardizzato tra i più bassi in assoluto. Anche sulla disabilità abbiamo ottimi risultati. Eliminare sprechi, inefficienze e tangenti è sacrosanto. Ma dobbiamo imparare ad apprezzare le nostre eccellenze.
Leggi su Lavoce.info il testo di Vittorio Mapelli
“Eleggendomi presidente della repubblica, i francesi questo 6 maggio hanno scelto il cambiamento (…) l’Europa ci guarda e io sono sicuro che, nel momento in cui il risultato è stato annunciato, vi è stato ovunque un sollievo, una speranza, l’idea insomma che l’austerità non può più essere una fatalità”, ha dichiarato Hollande.