Dorino Piras
La Salute, l'Ambiente, il Lavoro
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Da un articolo di Ugo Leone apparso su .Eco del marzo 2009
Ha scritto l’economista Lester Thurow:“ Se la popolazione mondiale avesse la produttività degli svizzeri, i consumi medi dei cinesi, le inclinazioni egualitarie degli svedesi e la disciplina sociale dei giapponesi, il pianeta Terra potrebbe sopportare una popolazione molte volte maggiore di quella attuale. Se, invece, la popolazione mondiale avesse la produttività del Ciad, i consumi medi degli Usa, le inclinazioni egualitarie dell’India e la disciplina sociale dell’ex Jugoslavia, il pianeta Terra non riuscirebbe neppure a sopportare la popolazione attuale”
Il che significa che la soluzione del problema sta nella capacità di gestire correttamente spazio, risorse e alimenti. Fermo restando che tanti miliardi di persone sono molte e che se fossero di meno tutto sarebbe più semplice…
La tendenza all’inurbamento che coinvolge, sia pure con ritmi e caratteristiche differenti, tutti i continenti è certamente un fenomeno irreversibile con ricadute potenzialmente gravi sulla qualità dell’ambiente planetario. Ma questa gravità è strettamente dipendente dalla capacità di gestire e governare il fenomeno. Le città sono fabbriche di inquinamento, ma lungimiranti politiche di smaltimento dei rifiuti, della circolazione automobilistica e della climatizzazione artificiale degli ambienti possono invertire la tendenza abbattendo l’impatto inquinante di cui questi tre settori sono fonte, con particolare riguardo alle emissioni in atmosfera.
Approvato oggi al Senato un emendamento proposto dall’UDC che limiterebbe, nei fatti, la validità del testamento biologico. A parte il periodo di validità che passerebbe da 5 a 3 anni, l’emendamento fa sparire il vincolo di obbligatorietà: in soldoni il medico potrà non tener conto della volontà espressa dal paziente nella “dichiarazione anticipata di trattamento”. Risulta chiaro che questa dichiarazione diventi sostanzialmente inutile, o almeno il paziente dovrà augurarsi che il medico abbia convinzioni simili alle sue. Ogni responsabilità decisionale viene quindi scaricata sul medico e non è peregrino immaginarsi tutta una serie di ricorsi che si innesteranno in una chiara deficienza della norma. Fa specie, a dir la verità, che il legislatore nei fatti non legiferi, lasciando in sospeso la capcità decisionale e l’applicazione. Salta inoltre all’occhio come nei fatti si avranno delle forti differenze nel seguire o meno la volontà dei cittadini, non solo in diverse aree geografiche, ma all’interno della stessa struttura sanitaria in cui è ricoverato il paziente. Per assurdo, a seconda del medico di guardia presente in quel dato momento, si potrà assistere nello stesso reparto a esiti differenti. Da segnalare infine come sia da aspettarsi il proliferare di strutture sanitarie private che offriranno la possibilità di certi tipi di eutanasia “de facto”, svolgendo funzioni che dovrebbero invece trovare massima capacità di applicazione in strutture pubbliche, chiamate da sempre a garantire uguglianza di trattamento e rispetto dela volontà di tutti i cittadini. Potrà quindi verificarsi che chi abbia disponibilità economica scelga una clinica privata per dar seguito alle proprie volontà, mentre chi non ha questa disponibilità, dovrà affidarsi al caso senza sapere se verranno seguiti i propri voleri.
Segnalo una intelligente iniziativa dei Radicali Italiani sul tema del testamento biologico presente sul sito dell’associazione Luca Coscioni. In sostanza tutti possono formulare degli emendamenti (sul sito ci sono semplici istruzioni per farlo) sulla legge riguardante il testamento biologico e che verranno proposti in aula dai senatori radicali. In queste ore infatti sarà in discussione presso la commissione Igiene e Sanità del Senato la legge in questione proposta dal Senatore forzista Calabrò, a mio avviso davvero lesiva del diritto dei cittadini italiani. Sul sito è presente il testo completo da emendare. Il tempo a disposizione non è molto e quindi l’invito è quello di far pervenire al più presto il proprio emendamento. L’iniziativa è buona, a costo praticamente zero e da sottolineare anche per un intelligente uso del web.
Traduzione personale dell’articolo:”L’anno T” dal sito di Jacques Attali