Dorino Piras

La Salute, l'Ambiente, il Lavoro

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Milliband: l’austerity non diventi immobilismo ambientale

“Un modello di sviluppo basato sulla riduzione delle emissioni solleva questioni di giustizia, sicurezza e prosperità. E’ uno dei dossier più sensibili e difficili da affrontare nel sistema multilaterale”.

David Milliband, già leader del Labour inglese, interviene sulle conclusioni della Conferenza sul clima di Copenhagen

Leggi l’articolo completo  sul sito di Italia Futura

Oscar Giannino: confronto tra i debiti pubblici nella prima e seconda Repubblica

Thorne: l’Italia digitale contro la crisi

David Thorne è l’Ambasciatore statunitense in Italia. Una parte significativa del suo intervento nella manifestazione dell’American Chamber dedicata al Digital Word, è stata dedicata al ruolo che le nuove tecnologie possono avere nel superamento dell’attuale crisi. (da L’Inkiesta.it)

(…) L΄eCommerce, i nuovi media e altri aspetti dell΄economia digitale rappresentano motori di crescita potenti in grado di creare posti di lavoro, aumentare la produttività e aiutare le aziende a competere nel mercato globale. La ricerca e l΄innovazione in ambito digitale sono fondamentali per la nostra crescita economica collettiva. E la tecnologia permette uno sfruttamento senza rivali delle energie imprenditoriali. (altro…)

Censis 2011: in sanità minore spesa non significa migliore spesa.

Giunto alla 45ª edizione, il Rapporto Censis interpreta i più significativi fenomeni socio-economici del Paese in una difficile congiuntura ed è una lettura ineludibile per chiunque operi in ambito politico. QUI è possibile consultare il capitolo riguardante il sistema Welfare – Sanità dell’ultimo rapporto presentato in questi giorni.

Aldo Bonomi e i cinque capitalismi

Aldo Bonomi ha spiegato ieri a Vicenza, nell’ambito del convegno su Creatività High-Tech, la sua visione di quello che aspetta il capitalismo italiano. Bonomi ha trovato le parole che servivano a vedere realtà invisibili ai concetti precedentemente utilizzati, come il capitalismo molecolare dei piccoli imprenditori del Nord Italia e la città infinita che hanno costruito nel tempo. Ma sa aggiornare la sua visione. Leggi qui l’articolo di Luca De Biase

Ridurre il costo dei servizi secondo J.D. Sachs

NEW YORK – Un famoso principio dell’economia sostiene che il costo dei servizi (come sanità ed educazione) tende a crescere in relazione al costo dei beni (come prodotti alimentari, olio e macchinari). Il che sembra vero dato che in tutto il mondo gli individui possono a malapena permettersi i costi, in continua crescita, della sanità e dell’istruzione che sembrano aumentare ogni anno più rapidamente dell’inflazione complessiva. Tuttavia, una forte riduzione dei costi della sanità, dell’educazione e di altri servizi sembra ora possibile grazie alla rivoluzione informatica in atto.

di Jeffrey D. Sachs – Il Sole 24 Ore – leggi l’articolo completo qui

Chi deve a chi in Europa

(via il post)

Il telelavoro dove meno te lo aspetti

Una però la salvo. Nel senso che nelle diverse agevolazioni economiche che il Governo sta predisponendo, esisterebbe quella per il telelavoro. Chiaramente non ci salverà dalla crisi, ma almeno rappresenta un tocco di novità che, in questi ultimi anni, abbiamo sempre promosso. L’idea è quella di defiscalizzare, o incentivare tramite agevolazioni, la possibilità, quando possibile, di svolgere almeno una parte del lavoro a casa. Il risparmio per le aziende è facilmente comprensibile e monetizzabiel, mentre per il lavoratore è soprattutto di gestione del proprio tempo, logistica e riaprmio sugli spostamenti. Benefici più generali si otterrebbero anche sul campo della mobilità e dell’inquinamento. D’altronde questa modalità di lavoro è ampiamente utilizzata soprattutto negli Stati Uniti, dove è nata, e in tutte le aree in cui è sviluppata l’economia dei servizi. Certi segnali, col tempo, arrivano comunque a destinazione e proprio dove e quando non te li aspetti.

Se Torino vuole diventare una capitale verde

Come riportato dal sito “Lo Spiffero”, Torino sarebbe stata inserita tra le 19 città che si giocheranno il prestigioso riconoscimento della Commissione Europea per le politiche ambientali. Al di là delle polemiche che ciclicamente ritornano sull’argomento è chiaro che l’assegnazione alla nostra città resta una chimera, se non altro per i risultati che purtroppo si registrano. Non sarebbe certamente elegante indagare sui perchè in passato una serie di veti incrociati non hanno permesso l’ottenimento di risultati migliori, soprattutto è tempo di guardare avanti e di impostare una visione futura che ci permetta di uscire dall’impasse. E proprio guardando al domani sarebbe corretto iniziare a far propria, da parte delle amministrazioni dell’area metropolitana, l’idea che il miglioramento della qualità ambientale non è il risultato di una singola o di un pacchetto limitato di misure, ma di una politica trasversale che permei praticamente tutte le attività amministrative con mano ferma e senza paura di scontentare le diverse corporazioni che a turno minacciano di togliere il consenso politico-elettorale a chi al momento governa l’amministrazione. Parlo di corporazioni perchè in fondo esistono molti più motivi di comprensione e di adesione da parte delle persone rispetto a corporazioni che tentano di risvegliare l’interesse generale su se stesse attraverso la proposizione di veti, e non soltanto in campo ambientale. (altro…)

Ambiente e fichi secchi

L’ambiente non ha appeal: tagliato di fatto dagli aggiustamenti in Finanziaria non possiede più di fatto un “portafoglio” passando da 1,3 miliardi del 2008 a 120 milioni di € nel 2012. Nemmeno i media prestano più attenzione ad un Ministero ormai in ginocchio e nessuno saprà quindi che il Piano Bonifiche, la gestione dei parchi nazionali e riserve marine, la mobilità sostenibile, la lotta contro l’inquinamento atmosferico e via discorrendo non saranno ne fatti linee d’azione del Governo di Centrodestra presieduto da Silvio Berlusconi. Il danno è grave e sa anche un po’ di beffa, ma per dirla proprio tutta non sarei sicuro che governi di altro segno non avrebbero comunque diminuito le risorse di un settore visto sempre un po’ con fastidio ed accondiscendenza; anche a sinistra. Che fare quindi? (altro…)