Buone notizie dalla necropoli di Tuvixeddu a Cagliari. Il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza che la Regione Sardegna e Italia Nostra avevano avanzato contro la decisione di far colare una vera montagna di cemento nella collina cagliaritana che ospita la necropoli cartaginese del VI sec. a.c. e contro cui si era battuto l’allora Presidente Renato Soru ponendo importanti vinoli sui 50 ettari interessati. Ma la sentenza ha un valore più generale in quanto afferma diversi principi che dovranno essere tenuti presenti anche in altre aree del nostro territorio. Innanzitutto si afferma che se il paesaggio è già gravemente compromesso, questa non è una buona ragione per rovinarlo ulteriormente. Questo argomento, che precedentemente non era affatto scontato, era continua fonte di deroghe o autorizzazioni a costruire soprattutto nelle zone industriali. In secondo luogo si afferma la “cura dell’interesse pubblico paesaggistico” che vincola non solo i manufatti di interesse presenti, ma soprattutto lo stesso paesaggio in cui tali opere insistono. Il sito di interesse archeologico e la zona circostante sono tutt’uno.