Oggi nella riunione del Consiglio Regionale del Piemonte, al di là di mediazioni e cambiamenti di ordine del giorno, dovrebbe discutersi il caso che ha portato la Presidente del Piemonte, Mercedes Bresso, a rendere disponibile una struttura sanitaria pubblica per accogliere Eluana Englaro e dare attuazione alla sentenza emanata dalla magistratura.
Non è qui intenzione entrare nello specifico dell’argomento, pur sostenendo le ragioni della Presidente, anche se aderirei ad altre modalità che non passino per la sospensione dell’alimentazione ed idratazione, convinzioni formatesi nei due anni in cui fui assistente medico di rianimazione in un grande ospedale torinese.
Rifletterei invece sulle conseguenze politiche che si stanno palesando e che vedono una evidente contrapposizione tra Bresso e parte della maggioranza che la sostiene. A dire il vero con parte dello stesso Partito Democratico, in quanto gli altri alleati sembrano decisi ad appoggiare le tesi della Presidente.
Il risultato della discussione di oggi, infatti, potrebbe tradursi con un voto da parte degli esponenti ex-margheritini che appoggiano l’opinione del Cardinale Poletto uguale o che confluirebbe nei fatti con quello di settori del centrodestra. Anche se le forme possono essere diverse (voti su più mozioni che dicono le stesse cose, dichiarazioni di sostegno alla maggioranza e via discorrendo) il dato politico segnerebbe comunque una divaricazione tra diversi pezzi della maggioranza che si riproporrebbero anche in un futuro abbastanza vicino.
Se appare poco probabile che il Partito Democratico a livello locale decida di spaccarsi e dividersi anche senza decidere nulla, meno peregrina potrebbe essere l’idea che sia invece proprio la Presidente Bresso a prendere in mano il pallino politico e decidere per tutti. Ad esempio compiendo lo stesso gesto che Renato Soru ha fatto in Sardegna, cioè forzando contro una parte del PD arrivando anche alle dimissioni con il ritorno al voto. Voto che potrebbe, oggi, premiare Bresso in maniera larga e lanciarla come catalizzatrice di un’area liberal-socialista riformista. Un caso per certi versi simile anche a quello di Nichi Vendola, le cui però incertezze hanno di fatto azzerato il vantaggio e la posizione di leader della nuova formazione di Sinistra.
Fantapolitica? Chissà. Chi potrebbe scommettere su una telefonata tra Renato e Mercedes !?
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