Enrico Boselli, segretario del Partito Socialist e candidato premier, ha abbandonato “Porta Porta” di Bruno Vespa.
“Questa è una campagna che si svolge con regole truccate e voglio esprimere ai telespettatori la mia protesta”.
Boselli, che ha ringraziato comunque Bruno Vespa per averlo invitato, ha sottolineato come quella di oggi fosse la prima trasmissione politica a cui era invitato dopo 2 mesi: “I socialisti sono stati cancellati dalla campagna elettorale”.
Credo che Boselli abbia ragione ed abbia fatto bene a fare quel che ha fatto.
Non è certo il confronto con la Santanchè, i cui elettori sono lontani anni luce dalle ragioni della sinistra, che poteva portare nuove argomentazioni agli elettori ancora indecisi.
Tutto ciò in linea con la trasmissione della sera prima, quando lo stesso concetto era stato espresso da Fausto Bertinotti, candidato premier per la Sinistra – L’Arcobaleno, nel confronto con l’on. Casini.
Da una parte rimane l’amarezza per come le ragioni della Sinistra siano sostanzialmente oscurate, in una campagna elettorale sicuramente difficile a cui si aggiunge un atteggiamento da parte delle due maggiori forze sulla carta, non solamente snobistico, ma forse irrispettoso nei confronti anche di forze politiche, e di idee, che rappresentano comunque più di cent’anni di storia italiana e del movimento operaio del nostro Paese.
Il problema nasce soprattutto dalla volontà dei due candidati premier dei maggiori raggruppamenti, di sottrarsi a confronti diretti, soprattutto con forze politiche che si richiamano a collocazioni attigue, dal cui confronto potrebbe derivare una certa perdita di voti.
Diverse volte abbiamo anche criticato il sistema americano per alcuni suoi aspetti (quali ad esempio la forte personalizzazione e l’impegno finanziario spropositato) ma su alcune questioni gli Stati Uniti dimostrano ben altra capacità democratica rispetto al nostro Paese ed elementi di innovazione che in Italia possiamo beatamente sognarci.
Immaginatevi infatti cosa sarebbe successo ad un candidato alla Casa Bianca nel momento in cui rifiutasse un confronto diretto con gli avversari.
A detta di tutti i commentatori politici sarebbe stato immediatamente cancellato dal panorama radiotelevisivo americano.
Non è per questo servizio che paghiamo il canone: non credo di essere il solo ad essere poco interessato a vedere un inutile duello tra ex presidenti della Camera.
Vogliamo vedere Fausto Bertinotti e Uolter Veltroni.
Possibilmente con veri giornalisti… (e per divertirci anche Storace con Berlusconi e Fini).
“Questa è una campagna che si svolge con regole truccate e voglio esprimere ai telespettatori la mia protesta”.
Boselli, che ha ringraziato comunque Bruno Vespa per averlo invitato, ha sottolineato come quella di oggi fosse la prima trasmissione politica a cui era invitato dopo 2 mesi: “I socialisti sono stati cancellati dalla campagna elettorale”.
Credo che Boselli abbia ragione ed abbia fatto bene a fare quel che ha fatto.
Non è certo il confronto con la Santanchè, i cui elettori sono lontani anni luce dalle ragioni della sinistra, che poteva portare nuove argomentazioni agli elettori ancora indecisi.
Tutto ciò in linea con la trasmissione della sera prima, quando lo stesso concetto era stato espresso da Fausto Bertinotti, candidato premier per la Sinistra – L’Arcobaleno, nel confronto con l’on. Casini.
Da una parte rimane l’amarezza per come le ragioni della Sinistra siano sostanzialmente oscurate, in una campagna elettorale sicuramente difficile a cui si aggiunge un atteggiamento da parte delle due maggiori forze sulla carta, non solamente snobistico, ma forse irrispettoso nei confronti anche di forze politiche, e di idee, che rappresentano comunque più di cent’anni di storia italiana e del movimento operaio del nostro Paese.
Il problema nasce soprattutto dalla volontà dei due candidati premier dei maggiori raggruppamenti, di sottrarsi a confronti diretti, soprattutto con forze politiche che si richiamano a collocazioni attigue, dal cui confronto potrebbe derivare una certa perdita di voti.
Diverse volte abbiamo anche criticato il sistema americano per alcuni suoi aspetti (quali ad esempio la forte personalizzazione e l’impegno finanziario spropositato) ma su alcune questioni gli Stati Uniti dimostrano ben altra capacità democratica rispetto al nostro Paese ed elementi di innovazione che in Italia possiamo beatamente sognarci.
Immaginatevi infatti cosa sarebbe successo ad un candidato alla Casa Bianca nel momento in cui rifiutasse un confronto diretto con gli avversari.
A detta di tutti i commentatori politici sarebbe stato immediatamente cancellato dal panorama radiotelevisivo americano.
Non è per questo servizio che paghiamo il canone: non credo di essere il solo ad essere poco interessato a vedere un inutile duello tra ex presidenti della Camera.
Vogliamo vedere Fausto Bertinotti e Uolter Veltroni.
Possibilmente con veri giornalisti… (e per divertirci anche Storace con Berlusconi e Fini).
_ __ ____ ________ ________________
No Comments to Boselli ha ragione. Vogliamo Fausto con Uolter so far. (RSS Feeds for comments in this post)
No one has commented so far, be the first one to comment!