Il blocco delle autovetture Euro 2 diesel  immatricolate da più di 10 anni partirà nel prossimo autunno (verosimilmente tra settembre ed ottobre). Nell’ultima riunione del tavolo provinciale, infatti si è concordato che i Comuni dell’area metropolitana coinvolti, adottino una delibera tipo che verrà proposta dalla Provincia di Torino entro la fine del prossimo febbraio che indicherà i termini del blocco. 

I motivi di questa decisione sono diversi.
Innanzitutto la difficoltà di imporre il cambio dell’auto in tempi di crisi economica, tenendo conto che la popolazione a cui si rivolge il provvedimento è costituita da una fascia sociale già in difficoltà economica.
In secondo luogo esiste la necessità di permettere l’accesso ai buoni rottamazione che il Governo sta predisponendo in questi giorni. In questo caso la sostituzione dell’auto avverrebbe prima che siano chiariti i termini dell’aiuto governativo che probabilmente scatterebbero comunque in un periodo successivo a quello dell’acquisto del nuovo mezzo. Oltre a ciò si inserisce un problema di equità, in quanto le precedenti sostituzioni degli Euro 0 ed Euro 1, hanno potuto beneficiare di questi aiuti al momento non attivi.
Ultima considerazione è quella più strettamente ambientale, dove il fermo di queste auto avverrebbe non prima della fine di febbraio, in un periodo quindi dove si modificano i valori di concentrazione delle polveri per il passaggio a pressioni atmosferiche più alte. Tenendo anche conto che sull’area metropolitana torinese il numero stimato di queste auto non supera le 10 mila unità, non si otterrebbe un significativo risultato ambientale.
Chiaramente questo tipo di provvedimento non deve essere vessatorio, ma dare la giusta quantità di tempo per l’adeguamento alle nuove misure in quanto lo spirito deve essere quello di arrivare ad un effettivo rinnovo del parco auto per quanto possibile e non la semplice sanzione che poco interessa alle amministrazioni locali.