A chi segue da diverso tempo l’evoluzione della Sinistra e del suo leader Fausto Bertinotti, non stupiscono più di tanto le ultime affermazioni rilanciate da diverse agenzie della necessità di aprire un confronto, post elezioni, con la componente socialista.
Non è da oggi che soprattutto attraverso gli articoli su “Alternative per il Socialismo, di cui Bertinotti è direttore, si parla della necessità di una nuova Epinay italiana, simile a quella che negli anni ’70 ha permesso a Mitterrand di riunire le forze della sinistra francese portandole a risultati importanti ed a esperienze di governo che hanno lasciato un segno nella politica d’oltralpe.
Il percorso d’avvicinamento, messe da parte questioni legate alle diverse personalità ed alla crisi giudiziaria degli anni ’90, non può comunque, come affermato dal leader della Sinistra Arcobaleno, prescindere da posizioni di politica economica sicuramente ancora distanti, ma l’accento viene correttamente posto sulla vicinanza già oggi esistente su temi fondamentali quali la laicità dello Stato ed il conseguente oscurantismo che oggi si respira.
“La questione della presenza di una forza socialista in Italia e’ un problema aperto, che in questa campagna elettorale non ha una risposta convincente”, ha affermato Bertinotti nel corso della conferenza multimediale su “Berti.net”. l’affermazione, che condivido, mi fa venire in mente un recente scambio di idee che ho avuto con un alto dirigente del PS, nel quale mi raccontava di un incontro con una delegazione dei Socialisti francesi, venuti in Italia per comprendere meglio la situazione italiana incontrando le diverse forze politiche di sinistra dell’ex Unione.
Se la nota di colore era la sorpresa dei francesi nel comprendere il completo disinteresse del Partito Democratico per la famiglia del Socialismo europeo, ciò che colpiva era la composizione della delegazione, in cui erano rappresentati anche esponenti di correnti che si richiamavano alla tradizione comunista.
D’altronde non è un mistero come in Francia l’ultima tornata elettorale amministrativa, abbia riconsegnato un quadro politco dove la Gauche plurielle ha sostanzialmente vinto conquistando sindaci socialisti,comunisti e verdi.
Potrei anche sbagliarmi, ma credo che le dichiarazioni di Bertinotti oggi ci indirizzino verso un futuro a sinistra non tanto fatto di Zapatero, Brown-Blair o SPD tedesca, ma al miglior Mitterrand di Epinay.
A questo, credo, sia necessario lavorare. Convintamente.