Andrea Carandini non è certamente l’ultimo venuto per ciò che riguarda la conoscenza dei beni culturali italiani e bene ha fatto Luca Cordero di Montezemolo a farlo intervenire nel convegno “Cultura, orgoglio italiano” di Italia Futura. Così come bisogna riflettere sulle parole dell’archeologo che rileva immediatamente come l’Italia stanzi 50 milioni di euro per la tutela dell’intero patrimonio storico-archeologico-artistico mentre il Louvre da solo ne ottiene 227. Per non parlare di esempi quali il nostro Colosseo che ha 5 milioni di visitatori l’anno e 34 dipendenti divisi in due turni e ogni anno il personale dell’amministrazione dei beni culturali diminuisce di circa 800 unità. Bisogna riflettere non potendosi più avere dubbi sul fatto che la collaborazione con il privato è ormai divenuto un elemento vitale ed è quindi necessario favorire le sponsorizzazioni e gli accordi anche con un aumento degli sconti fiscali, senza per questo far passare questo patrimonio in mani non pubbliche. A tal fine è precisa la sottolineatura del segretario generale dei Beni Culturali Roberto Cecchi per cui: “il pubblico deve garantire i livelli essenziali per la tutela. Il privato invece deve sapere che un investimento in cultura è un investimento che produce reddito ed è una prospettiva concreta nel nostro Paese