Le risorse per far fronte ai danni dell’alluvione che ha colpito a fine maggio il Piemonte continuano a non esserci.
Arrivando ora da un incontro promosso dalla Presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, svoltosi a Savigliano (CN) con le Province di Torino e di Cuneo e gli amministratori dei Comuni colpiti, le notizie rimangono le stesse: il Governo, oggi, avrebbe dovuto sbloccare almeno un parte dei fondi per le opere, ma ciò non è avvenuto.
Gli unici soldi impiegati sono arrivati dalla Protezione Civile di Bertolaso, dalla Regione e dalle Province, oltre agli impegni a cui hanno fatto fronte i Comuni.
Eppure lo stato di calamità è stato proclamato e diversi parlamentari, soprattutto del centrodestra, hanno giurato e spergiurato che i fondi arriveranno, che il Governo non si tirerà indietro ed altre cose del genere.
Ma i soldi non arrivano, la stagione estiva con l’indotto del turismo incalza e le opere per consolidare in maniera strutturale languono.
Eppure lo sforzo è stato massiccio: i voli in elicottero hanno mostrato agli stessi parlamentari e sottosegretari la riapertura di quasi tutte le strade e l’inizio dei lavori dimessa in sicurezza, tanto che più d’uno ha ripreso il fatto che forse si è stati troppo bravi, che l’avanzamento degli stessi lavori rallenterebbe la voglia del Governo di intervento.
l problema è che si sta verificando un silenzio preoccupante proprio da chi è deputato alla ricerca ed assegnazione di queste risorse, cioè il Ministero dell’Economia (Tremonti per dirla chiara).
Uscendo, la battuta che più si sentiva nei capannelli di amministratori, sia a destra che a sinistra, era che in fondo l’alluvione potrebbe essere un regalo insperato alle amministrazioni uscenti di cui la maggior parte di centrosinistra, che, attraverso la gestione di queste risorse, potrebbero essere favorite nella prossima tornata elettorale.
Così va’ il mondo…