Un appunto veloce per segnalare l’appuntamento del prossimo 13 ottobre al Circolo della Stampa di Milano, dove Umberto Veronesi presenterà un suo nuovo libro sul testamento biologico e lancerà 10 articoli sul diritto del malato. All’incirca il decalogo dovrebbe suonare in questo modo:
1) Diritto a cure scientificamente valide
2) Diritto a cure sollecite
3) Diritto ad una seconda opinione
4) Diritto alla riservatezza
5) Diritto a conoscere la verità sulla malattia
6) Diritto ad essere informato sulle terapie
7) Diritto a rifiutare le cure
8) Diritto ad esprimere le proprie volontà in anticipo
9) Diritto a non soffrire
10) Diritto al rispetto ed alla dignità.
I punti descritti non sono così banali come a prima vista potrebbe sembrare, ma derivano la loro natura da almeno due capisaldi della bioetica: l’autonomia della persona malata e la cosiddetta “beneficenza” del del medico. Mentre il primo è immediatamente comprensibile, il secondo significa, in sintesi, che qualsiasi atto medico deve avvenire a puro vantaggio della persona in stato di malattia. ” Ci si deve concentrare su quel malato  in quel momento – dice Veronesi in un’intervista al Corriere della Sera – e non ci deve essere la preoccupazione d ciò che sarà in futuro, perchè nessun malato deve mai pagare il prezzo della ricerca.” Pensiero che è riassunto nel motto del primo comitato etico (1973): “Tutto è concesso all’uso della scienza per l’uomo; tutto è negato all’uso dell’uomo per la scienza.”
Direi che per qualsiasi programma politico sulla sanità ce n’è abbastanza per partire. Coraggio Professor Veronesi…