Un’interessante, almeno per me, coincidenza di questo periodo è la contemporanea lettura dell’ottimo libro di Armando Massarenti dal titolo “Staminalia. Le cellule “etiche” e i nemici della ricerca” e il recentissimo interesse mediatico sulla crescita esponenziale di nuove società di tecnologie bio-sanitarie nella Silicon Valley californiana.
Dal testo di Massarenti estraggo una citazione di Edoardo Boncinelli che riassume quello che anch’io, da semplice medico, penso sulle staminali: “Se le cellule presenti nella blastocisti fossero già un embrione o fossero irreversibilmente avviate ad esserlo, non servirebbero nemmeno come cellule staminali. Sono invece utili proprio perché non sono un embrione. Questa è una riflessione spesso ignorata.” Il consiglio è chiaramente quello di leggere il libro che fa piazza pulita da un lato delle false credenze sull’argomento – ilmiracolismo delle cellule staminali “adulte” contro la demonizzazione di quelle “embrionali – e dall’altro racconta un’entusiasmante capitolo della ricerca scientifica e di come, ancora una volta, l’errata impostazione del dibattito filosofico,morale e scientifico stia determinando scelte irrazionali e sbagliate. Non è la prima volta che la ricerca scientifica si trova a combattere argomenti oscurantisti ed il fantasma di Galileo non è mai scomparso.
Davvero interessante è anche ciò che accade in California, o meglio che cosa ha permesso che la Silicon Valley si stia ormai trasformano nella Staminal Valley.
In barba ai minacciosi anatemi neocreazionisti del Presidente Bush, nel 2004 grazie ad un referendum popolare, i cittadini della California hanno approvato un referendum frutto di una proposta di legge di iniziativa popolare (
Proposition 71) che ha inserito nella Costituzone statale il diritto di sviluppare la ricerca genetica, costituento il California Institute for Regenerative Medicine (CIRM), dotandola anche di 3 miliardi di dollari di finanziamento. Lo stanziamento dei primi 500 milioni di dollari ha inoltre immediatamente attirato un co-finanziamento di altri 800 milioni da privati.
“Grazie al CIRM la California è diventa un magnete internazionale per scienziati e aziende biotecnologiche”, dichiara Evan Snyder del Burnham
Institute for Medical Research, un’altro degli Istituti finanziati dal CIRM, “Un fatto vantaggioso anche per la comunità, l’arrivo di tanti talenti causa un innalzamento del dibattito culturale e del benessere generale. Si è creata una situazione molto dinamica”, aggiunge Snyder, “E se ne avvantaggeranno soprattutto i californiani”.
Dal punto di vista economico di sicuro perché lo stato, in cambio del suo investimento, la California riceverà una fetta sostanziosa degli introiti generati dai brevetti e dai farmaci che verranno sviluppati dai laboratori del CIRM mentre i californiani, gli stessi farmaci, li otterranno gratis o a prezzi di favore.
Non credo che gli americani dei tempi, ormai agli sgoccioli, di George W. Bush abbiano un’etica inferiore agli altri. Sicuramente possiedono una capacità a noi sconosciuta di tradurre in democrazia difficili scelte etiche.