“L’importanza del pensiero di Freud sui motivi inconsci non sta nell’affermazione della loro esistenza, ma in due particolari aspetti di esso: il primo è che col respingerli dalla conoscenza e col non volerli ammettere, non si arriva a sopprimerne l’esistenza né la forza effettiva. Questo significa che, ad esempio, ci si può sentire depressi e avviliti senza saperne il perché; che si possono prendere decisioni della massima importanza senza conoscerne i motivi essenziali, che i nostri interessi, le nostre convinzioni, i nostri affetti possono essere determinati da forze a noi sconosciute.
L’altro aspetto, se spogliato da certi suoi rivestimenti teorici, è in sostanza questo: i motivi inconsci rimangono tali perché abbiamo un interesse latente a mantenercene inconsapevoli. Condensato in questa semplice affermazione, quest’ultimo concetto è la chiave che ci apre la via a una comprensione, pratica e teorica, dei fenomeni psichici. Ne consegue che se facciamo un tentativo per scoprire i motivi inconsci saremo obbligati ad affrontare una lotta, poiché ci saranno di mezzo degli interessi contrari. Questo, in termini semplici, è il concetto di « resistenza », che in terapia assume un’importanza eccezionale.”
Da: Karen Horney: -Nuove vie della psicoanalisi
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