Notizie conflittuali oggi dal mondo eco-nomico/logico. Al Gore apre in videoconferenza un convegno sullo sviluppo sostenibile ricordando che l’Italia è al 7° posto per capacità eolica istallata che deve continuare su questa strada accelerando il passo, soprattutto con una partnership più stretta tra Governo ed industria. Ricordando però come il nostro Paese sia sempre più dipendente dall’importazione di petrolio con un fabbisogno maggiore di circa il 40% rispetto alla media europea. Tito Boeri, economista alla Bocconi di Milano, è pessimista: “ l’85% della nostra energia viene importata e siamo in ritardo sugli impegni assunti in tema di riduzione delle emissioni. Non è inoltre possibile seguire la logica dei due tempi: prima lo sviluppo e poi l’ambiente. La nostra classe politica è miope”. Joseph Stigliz ha poi affermato che “lo sviluppo sostenibile è possibile, non ci sono alternative, ma c’è bisogno di uno sforzo globale da parte del mondo sviluppato e in via di sviluppo: entro il 2010 la Cina supererà gli USA fra i Paesi inquinanti. E i Paesi emergenti nei prossimi 15 anni contribuiranno per il 50% delle emissioni. Il trattato di Kyoto non può funzionare”. Stigliz pensa che sia necessaria una governance internazionale sullo sviluppo sostenibile. Ci pensa comunque Luca Cordero di Montezemolo a darci la linea. Per Confindustria differenziare le fonti di approvvigionamentoè facile: basta puntare sul nucleare di nuova generazione e sui rigassificatori. Chissà cosa ne pensa del cartellino rosso alzato da Taotao Chen, docente di Pechino, che parlando della logica dei due tempi – prima lo sviluppo e poi l’ambiente – ha ricordato come questa logica sia sistematicamente perseguita dalle multinazionali, e non solo, dei Paesi industrializzati quando spostano le produzioni per approfittare dei più bassi standard ambientali. Vedremo a chi darà ragione la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici che si apre oggi a Bali.