Questa mattina è iniziato il meeting europeo sulle Autorizzazioni Integrate Ambientali organizzato dalla Provincia di Torino.
Ottima la partecipazione con condivisione delle modalità con cui l’Amministrazione provinciale si è mossa anche da referenti nazionali ed europei.

A parte l’azione tecnica ed il rimando alla storia di questi anni ho appuntato nel mio intervento come sia necessario affermare l’importanza dell’avvio delle politiche ambientali “qui ed ora”: se i paesi industrializzati intendono trovare una via d’uscita alle problematiche, devono muoversi a partire dalle condizioni oggettivamente presenti ora e dalla legislazione attuale.
Non è realistico pensare che gli attuali problemi ecologici siano superabili di colpo, con un grande balzo in avanti. La nostra azione deve iniziare dal punto e dal momento in cui ci troviamo, ovvero utilizzare in modo critico e selettivo le idee disponibili nella nostra realtà locale e la nostra esperienza riletta secondo quelle idee.
Il meeting è un momento di azione in questa prospettiva. Come amministratori dobbiamo comprendere gli elementi che costituiscono il cuore della nostra società, gli aspetti di fattibilità economica e sociale delle richieste ambientali come anche gli ostacoli alle soluzioni corrette.
E’ di fronte a queste difficoltà poste dall’economia, dalle leggi e dalle stesse richieste di realizzazione che molte istanze ambientali trovano un moro insormontabile. In tutto ciò ritengo che l’introduzione dell’A.I.A rappresenti un momento fondamentale attraverso cui riuscire sempre più ad armonizzare le richieste ambientali con la realtà in cui ci troviamo ad operare per renderle finalmente applicabili.
Sono inoltre cosciente che la risposta alla domanda “quale ambiente desideriamo” non può essere fornita solo in termini scientifici, filosofici o economici, ma deve essere data dalla società in termini politici.
La scelta che sto tentando di portare avanti come amministratore della Provincia di Torino, di investire risorse economiche ed umane anche oltre i limiti richiesti, con una forte attenzione non tanto e non solo al numero di autorizzazioni – che è molto significativo a livello nazionale -, ma alla qualità e coerenza degli atti amministrativi è in questo senso una chiara e netta scelta politica.
Inoltre bisogna certamente continuare a chiedere una maggiore capacità di informazione a tutti comprensibile e la revisione in progress dei punti critici che la normativa ancora presenta, specialmente quelli provenienti “dal basso”, senza che questo però venga inteso come semplice ostruzionismo per bloccare anche la possibile riduzione degli effetti negativi delle produzioni: il conservatorismo non sta solamente a destra.