Pensate alle prossime elezioni. Di qualunque genere: comunali,nazionali, interplanetarie. Cos’è che alla fin fine fa la differenza nei partecipanti? Forse qualcosa legata alla visione d’insieme. Un comune o uno stato semplificando molto, rappresentano una serie di relazioni tra parti. Intanto sarebbe necessario che chi è chiamato a governare ne abbia una visione corretta, sappia cioè come è effettivamente fatto. Bene. Sapendo come è fatto, quali forze si muovono all’interno e con quali relazioni, si potrebbero comprendere quali siano, al momento, le modalità di cambiamento e del perchè cambiano. Capendo ciò, si potranno prendere le decisioni più opportune per orientarne lo stesso cambiamento nella direzione che, ognuno dei partecipanti, auspica. Cioè bisogna sapere su quali punti critici “fare leva”. Esisteranno leve più o meno giuste il cui movimento potrà portare a miglioramenti in maniera veloce e applicando forze minori, ed altre leve a cui potremo applicare tutte le nostre forze senza ottenere un risultato. Ma prima bisogna sempre capire tutto il sistema di relazioni e farsi un’idea delle leve a disposizione e dei traguarsi che si vogliono raggiungere. Non mi sembra ad oggi che tutta la discussione sulla scelta del prossimo candidato a sindaco abbia minimamente sfiorato questo tipo di impostazione, o meglio abbia parlato di una qualche impostazione.  Il manovratore della leva è sicuramente importante, ma forse capire le leve, i punti critici, le forze a disposizione non è questione di un singolo uomo, ma di diverse persone che riconoscono ad un candidato queste capacità di visione.